Agli inizi della mia carriera di marketer, la maggior parte delle aziende con cui entravo in contatto non avevano un’idea di cosa fosse e a che cosa servisse il marketing.
In quel periodo, parlo degli anni ’90, bazzicavo per lo più aziende del Triveneto, Lombardia ed Emilia-Romagna, e in realtà mi interfacciavo solitamente con titolari o responsabili commerciali.
I responsabili marketing erano veramente pochi, si usciva dalla dimensione PMI e solo multinazionali o comunque aziende con oltre 200 dipendenti e svariate decine o centinaia di miliardi (di lire), disponeva di un “responsabile marketing”.
Naturalmente non erano le “aziende” a non capire il marketing, ma le persone al suo interno.
Il mercato era prospero e funzionava ugualmente.
Il marketing inconsapevole
In realtà ogni azienda utilizzava, e utilizza, qualche forma di marketing, altrimenti non esisterebbe.
Lo scopo del marketing, ridotto alla sua essenzialità è:
Creare o soddisfare una domanda del mercato, per vendere con il massimo profitto ed il minor sforzo e investimento possibile.
Da questa definizione possiamo capire come sia impossibile che un’azienda esista senza aver messo in atto qualche tipo di sistema commerciale, per quanto basilare.
Il lato commerciale è strettamente legato al marketing, parzialmente è integrato in esso, tranne per le parti specialistiche delle tecniche di chiusura.
Ecco, quindi, la realtà del marketing inconsapevole, lo utilizzo e non me ne rendo conto.
Dall’inizio degli anni 2000 la consapevolezza dell’esistenza e della necessità dell’utilizzo di tecniche di marketing, si è sempre più diffusa anche nelle PMI ed ora anche nelle microimprese.
Questo ha aiutato notevolmente la crescita del mercato e la sua sopravvivenza in momenti difficili.
Marketing “All-In”
Nel gioco del poker, quando punti tutte le tue fiches, si dice che fai All-in. Ebbene ormai il marketing sembra abbia ottenuto talmente tanta attenzione ed importanza da apparire come LA soluzione.
In realtà un’organizzazione ha molte più componenti nel suo organigramma.
Non esiste solo l’amministrazione, la produzione e il commerciale. È molto riduttivo.
Le funzioni di un organigramma ben strutturato prevedono diverse altre funzioni particolarmente necessarie al prolungamento dell’esistenza dell’azienda.
E siccome un’azienda è composta da persone con compiti specifici ma collegati fra di loro, possiamo vedere come il flusso lavorativo e SOPRATTUTTO il flusso di COMUNICAZIONE fra le diverse persone e reparti, deve essere necessariamente costante, fluido e ben direzionato.
La cosa peggiore che il marketer interno o il management di alto livello può fare, è di imporre le proprie scelte, senza ottenere una condivisione e un accordo di qualche tipo con gli altri membri dello staff, soprattutto quelli coinvolti direttamente.
Molti aspetti possono far fallire il tuo piano marketing
Non sempre il marketing sembra funzionare. Può dipendere da vari fattori, ma se una persona conosce le basi del marketing, e produce attivamente materiali e attività intelligenti ed estetiche, sbaglierà sempre meno di chi non fa nulla.
Ma ci sono altre dinamiche che entrano in gioco. La qualità ad esempio. Senza la qualità è meglio non fare neanche marketing, fino a quando non hai sistemato le possibili magagne.
I disaccordi interni.
Con questo intendo la mancanza di accordo sulle strategie e attività da intraprendere. Anche se sono solo a livello di pensiero inespresso, queste mancanze di condivisione di scopi, sono la causa di cadute ripide negli utili e nel fatturato aziendale.
Preparare un bel piano e lasciarlo sulla carta.
Anche questo può far fallire le tue attività. Studi, analizzi, osservi, stendi un bel piano di azione (e marketing) e poi lo lasci nel cassetto, oppure lo esegui troppo lentamente.
La velocità è sempre più essenziale.
Velocità, qualità, ingegno, capacità di previsione.
È sempre più impegnativo mantenere la propria azienda in una condizione di successo (propria intendo di proprietà oppure l’azienda per cui lavori).
Tempi stretti, sistemi di comunicazione sempre più veloci, competitor agguerriti.
La mia idea di soluzione è semplice e spero non ti deluda, ma sono convinto, e l’idea non è mia ma la condivido appieno, che le grandi verità siano fondamentalmente SEMPLICI.
Più complessità, più c’è qualcosa di sbagliato, di fondamentale.
La mia ricetta
- Punta sul marketing, ma non dimenticare la comunicazione e le pubbliche relazioni interne, assicurati che anche gli altri sappiano quali obiettivi generali perseguiamo.
- Non occorre che conoscano tutto il piano, ma condividere gli obiettivi generali, quello sì, è importante.
- Appiana le divergenze e rendi semplici le tue idee.
- Non farti crescere l’erba sotto i piedi.
- Assicurati sempre di fornire il massimo della qualità di servizio o prodotto e di farlo il più prontamente e gentilmente possibile.
Questi elementi da soli sono la base per il successo.
Spesso ci si dimentica del primo elemento: la comunicazione e il marketing verso l’interno, la condivisione e gli accordi.
Se sviluppi un’abitudine in questa direzione, potresti avere delle piacevoli sorprese.
A presto.
Responsabile Marketing