Ho preso a prestito per il mio nuovo articolo il titolo di un famoso film di fantascienza del 1956, in cui un medico californiano si rende conto che la città dove vive è stata invasa dagli extraterrestri e scopre che i suoi abitanti sono stati sostituiti, durante il sonno, da duplicati alieni incapaci di provare qualsiasi emozione.
Ho voluto fare un parallelo con l’era attuale che stiamo vivendo.
Siamo in un momento in cui la sfera digitale ci “avvolge” sempre di più e lo fa in tutti i sensi, con i tentativi di farci utilizzare sempre più i canali digitali, non per ultimo vediamo la spinta all’utilizzo della moneta elettronica e non del contante.
Ma tutto questo ha delle conseguenze.
Quali?
Penso che in qualche occasione avrai sentito parlare dei famosi cookie, tradotto dall’inglese “biscotti”, che non sono altro che piccole parti di codice che un sito web rilascia nello strumento che tu utilizzi per navigare.
Certo ci sono cookie con funzioni diverse, ma il punto è che da quel momento può venire misurato quello che tu fai all’interno del sito web ed anche quando ne esci.
Che sia un portale, un giornale informativo o quant’altro può venire misurato dove clicchi, come sposti il mouse, dove dirigi lo sguardo, quanto tempo ti soffermi, quali pagine hai visitato, da dove arrivi, dove esci e dove vai.
Diciamo che esistono cookie con una durata di attivazione fino alla fine della sessione, alcuni per una settimana, alcuni per mesi altri addirittura per anni.
Tutto questo ha a che fare con aspetti molto, molto, importanti nella nostra vita: il primo è il marketing e il secondo è la nostra privacy.
Diciamo che il marketing ha trovato con tutto questo il suo paese di Bengodi
Praticamente a sapere di noi tutti molte, molte, molte cose e soprattutto a dedurne veramente parecchio.
Perché non è soltanto la singola azione che viene misurata ma è l’insieme delle azioni tracciate che vengono catalogate, intrecciate, valutate in relazione fra di loro per creare un vero profilo della persona.
Quindi vengono delineati gusti, età, sesso, tendenze varie, e via dicendo.
Questa specie di nuova Invasione degli Ultracorpi mi è tornata alla mente pochi giorni fa e ve lo racconto brevemente.
Giornalmente leggo articoli di attualità su quotidiani e riviste on-line, e tutti i siti sono o dovrebbero essere in regola con la normativa privacy.
Essere a norma significa dare la possibilità al navigatore di scegliere quali cookie attivare o meno.
Di solito se non vuoi essere tracciato oltre il dovuto ti consiglio di lasciare attivi solo i necessari e disattivare gli altri.
Per inciso, capita comunque che non tutti i siti o portali siano in regola con la nuova normativa e non ti lasciano selezionare i cookie, ma alcuni molto ligi, ti presentano tutta la lista di questi, in dettaglio.
Ma oltre ai cookie, ci sono i partner.
I partner sono quelle aziende che si occupano di raccolta e analisi dei dati che poi vengono utilizzati a fini marketing, commerciali o politici.
Il tutto dovrebbe avvenire in forma anonima, ma in realtà non è sempre così perché se tu ti iscrivi ad un sito web e dai il consenso, da li in avanti i dati non saranno più anonimi.
Bene, alcuni siti ti danno la possibilità di scegliere se lasciare attivi o meno questi partner con un unico bottone, ma recentemente ho navigato nel sito di una notissima rivista italiana di informazione generale, che furbescamente ne aveva oltre 60 e dovevi disattivarli a uno a uno, se quella era la tua intenzione.
Naturalmente l’ho fatto, li ho disattivati tutti, per principio. Ma dico… 60 aziende internazionali che a vario titolo raccoglievano i miei dati per utilizzarli come vi ho appena descritto.
Quindi questo è un aspetto che non si dovrebbe ignorare.
Come ogni medaglia o moneta, anche tutte le conoscenze e le tecnologie hanno due facce.
L’intenzione di chi le utilizza fa la differenza.
Puoi utilizzare l’atomo per creare energia e benessere, oppure per uccidere milioni di persone e rendere inabitabile un pianeta.
Puoi avvalerti del marketing per spingere i prodotti di un’azienda sana, che da un concreto contributo alla società con prodotti utili, oppure utilizzare le leve marketing per vendere prodotti scadenti, o dannosi come le armi, droghe, finte cure e via dicendo.
Di solito si dice “non voglio essere moralista”, invece io VOGLIO essere moralista.
Ritengo che ora gli ultracorpi siano veramente troppi, e che tutto questo non è veramente necessario o indispensabile per il nostro benessere o crescita anche personale.
Tu cosa ne pensi?
Responsabile Marketing
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