B-Corporation e Green

B-Corporation e Green sono i nuovi posizionamenti per innalzare il valore percepito aziendale

Ogni azienda ha un valore, basato su diversi elementi quali ad esempio: il portafoglio clienti, i beni materiali, il personale stesso.

Ma ci sono elementi “intangibili” che ne innalzano il valore.

Vi anticipo che quanto vi scrivo oggi non è propriamente un soggetto Marketing, ma più un aspetto di Pubbliche Relazioni commiste al Marketing, ma sono aspetti così fondamentali nel creare valore effettivo per l’azienda che penso troverai interessanti queste mie veloci riflessioni.

Ma quali sono questi elementi?


La storicità, un’azienda attenta alle esigenze dei clienti, un’azienda reattiva pronta a rispondere a richieste e ordini, la capacità di innovarsi e presentare soluzioni innovative e all’avanguardia, l’estetica stessa della sua comunicazione è un elemento importante.

Tutti questi sono elementi che non possiamo toccare con mano e tantomeno quantificarne il valore economico facilmente, eppure hanno una grande importanza nella determinazione del costo di un prodotto o servizio, ma anche nel caso in cui l’azienda venisse ceduta.

Vorrei però porre alla vostra attenzione altri due aspetti, già noti e utilizzati da qualche anno da grandi aziende che oggi, possono essere utili anche per le PMI e, io credo anche per le microimprese, seppur con le dovute differenze di attuazione.


Si tratta delle B- Corporation e del Green.


B Corp (Certified B Corporation) identifica le aziende che si impegnano ad avere un approccio diverso al business, in grado di impattare positivamente sui dipendenti e sulla società in generale. Obiettivi che vanno oltre al solo profitto.

Non si tratta di società no-profit, ma di aziende che hanno il punto di vista di valorizzare, oltre al profitto, il capitale umano ed avere un impatto etico grazie al proprio lavoro.

Si può ottenere una certificazione specifica internazionale di B Corp ed anche, in Italia, trasformare lo status giuridico in Società Benefit, ma per questi dettagli tecnici troverete tutte le info on line semplicemente, ad esempio qui:
Wikipedia

Gli aspetti secondo me più interessanti sono due


  • La possibilità per un’azienda di operare con un ampio respiro, considerando diversi aspetti della vita stessa, come appunto la società ed il pianeta, senza fissarsi unicamente sul profitto, e con questo intendo “comportamento etico”
  • Il secondo, l’utilizzo di questo posizionamento per aumentare il valore percepito di prodotti, servizi e dell’azienda stessa o se preferite, del suo Brand.

Quando si parla di “costruzione del Brand” troppo spesso ci si dimentica di andare oltre il puro aspetto grafico ed estetico. Che assolutamente devono essere considerati.

Ma questa commistione fra Marketing (posizionamento) e Immagine (pubbliche relazioni) è assolutamente interessante.

“Il prezzo lo fa il mercato!”


Vero, ma non è un assoluto. Il prezzo lo fa anche il valore percepito di ciò che offri e di quello che sei.

Senza dimenticare il valore che attribuisci a te stesso come professionista o azienda, ed ai servizi/prodotti che vendi al mercato.

Immagine, valore percepito, propensione etica oltre al profitto. Cosa ne pensi?

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    Vantaggi fiscali per le spese di Sponsorizzazione: IVA integralmente detraibile

    Il 30 novembre 2015 è stato pubblicato dalla Fondazione Nazionale Dottori Commercialisti un approfondimento relativo al trattamento fiscale delle spese di sponsorizzazione.

     

     

    Ai sensi dell’art.90, co.8, Legge n.289/2002, le spese di sponsorizzazione sono da considerarsi spese di pubblicità fino ad un limite annuo di 200mila euro ai fini della deducibilità IRES e della detrazione IVA.

    Trattamento fiscale

    Il contratto di sponsorizzazione – solitamente nella forma di scrittura privata non autenticata – è soggetto ad imposta di registro fissa (200 euro) se stipulato da un contribuente soggetto IVA ed in caso d’uso; nella misura del 3% del valore del contratto se stipulato da un soggetto non Iva.

    Ai sensi dell’art.90 comma 8 della Legge 289/2002, le spese di sponsorizzazione sostenute nei confronti di società, associazioni sportive dilettantistiche e fondazioni costituite da istituzioni scolastiche che promuovano l’immagine o il prodotto dell’impresa, sono da considerarsi spese di pubblicità fino ad un limite annuo di 200.000 euro.

    Ai sensi dell’art.108 del TUIR, esse sono, dunque, integralmente deducibili dal reddito d’impresa nell’esercizio di sostenimento o in quote costanti nell’esercizio di sostenimento e nei successivi quattro.

     

    Requisiti per beneficiare delle detrazioni IVA e IRES

    La fruizione dell’agevolazione è subordinata alla sussistenza delle seguenti condizioni:

    – i corrispettivi erogati devono essere necessariamente destinati alla promozione dell’immagine o dei prodotti del soggetto erogante;

    – deve essere riscontrata, a fronte dell’erogazione, una specifica attività del beneficiario della medesima.

     

    In caso di corrispettivi erogati in misura superiore ai 200.000 euro, l’eccedenza è eventualmente deducibile in capo al medesimo erogante nel rispetto dei criteri di competenza, certezza, esistenza del costo, e dell’oggettiva determinabilità dello stesso, nonché nel rispetto dell’inerenza della spesa ad attività o beni da cui derivino ricavi o altri proventi imponibili.

    La norma in questione stabilisce, dunque, l’integrale detraibilità dell’Iva sulle spese di sponsorizzazione aventi i requisiti suddetti.

    Fonte: www.directio.it

    Consulenza d’immagine e servizi di grafica per eventi e sponsorizzazioni

    La nostra agenzia di comunicazione è in grado di supportarti a 360° nella realizzazione di strumenti pubblicitari di qualità in grado di promuovere l’immagine della tua azienda in ogni occasione, anche in quelle più speciali: realizziamo monografie aziendali, brochure di prodotto, depliants, cataloghi speciali, packaging, espositori e manifesti per comunicare in maniera chiara e diretta l’immagine e il valore della tua azienda e dei tuoi prodotti, curando ogni aspetto grafico, dallo stile all’impaginazione, fino alla scelta della carta e delle finiture.

     

    Contattaci subito per maggiori informazioni sui nostri servizi.

     

     

    Il supermercato del futuro prende vita a Expo Milano 2015

    Tavoli interattivi, scaffali verticali, angoli espositivi digitali, Real Time Data Visualization: saranno questi gli elementi che costituiranno il Supermercato del Futuro, teorizzato dal direttore del MIT Senseable City Lab di Boston, Carlo Ratti.

    All’interno di Expo Milano 2015 è stata infatti allestita un’area di 2.500 mq in cui prende vita il Future Food District: un negozio enorme con prodotti di 5 diverse filiere (ortofrutta e vini, carne e pesce, latte e derivati, cereali e birre, caffè e coloniali) organizzati su tre distinti livelli e disposti su tavoli secondo un ordine di sviluppo del prodotto.

    Nei primi tavoli saranno quindi visibili le materie prime (frutta, latte e grano); in quelli successivi la gente potrà visualizzare prodotti sempre più trasformati ed elaborati.

    Il Future Food District, che è stato realizzato da Accenture in collaborazione con Coop, consentirà ai suoi “consumatori” di vedere alcuni video futuristici che mostreranno come sarà composta la nostra alimentazione nel 2020 e nel 2050.

    La realizzazione di questo spazio ha richiesto l’utilizzo e l’implementazione di svariate tecnologie (tecnologia Microsoft, cloud di Microsoft-Azure) grazie alle quali è stato possibile creare una nuova esperienza di acquisto: gli utenti di un supermercato del futuro potranno infatti accedere a svariate informazioni utili sul prodotto, come le sue caratteristiche primarie, l’origine delle principali materie prime che lo compongono, l’eventuale presenza di ingredienti allergizzanti e l’impatto ambientale espresso in CO2.

    Informazioni che saranno disponibili attraverso un nuovo concetto d’interazione consumatore-prodotto: l’utente potrà infatti accedervi grazie all’uso di touch point di prossima generazione.

     

    Ma vediamo nel dettaglio quali saranno gli elementi di un Future Food District:

     

    1. Tavoli Interattivi

    Nel supermercato del futuro i prodotti sono disposti su tavoli interattivi che consentono all’utente una lettura delle informazioni del prodotto con un semplice cenno della mano, grazie a 200 sensori kinect integrati con un content management system in cloud.

     

    2. Scaffali Verticali

    Gli scaffali del supermercato futuristico saranno verticali, e associati ad un applicativo touch che consentirà di selezionare un prodotto e visualizzarne le informazioni.

     

    3. Angoli espositivi digitali

    Il tutto sarà coronato dalla presenza di svariati supplier corner, angoli espositivi digitali che permetteranno al consumatore di visualizzare contenuti interessanti sui prodotti, grazie ad una tecnologia second screen.

     

    4. Real Time Data Visualization

    Il visitatore del Supermercato futuristico potrà conoscere in tempo reale il numero di visitatori, i prodotti con i quali questi stanno interagendo, e perfino la top ten di quelli più venduti: tutto ciò grazie a 120 mq di proiezione digitale.

    Ciliegina sulla torta, all’interno del supermercato del futuro sarà possibile incontrare anche YuMi, creazione di ABB SpA. Il robot, dotato di braccia, vista e tatto, sarà in grado di interagire con i consumatori, soddisfando le richieste relative a qualsiasi tipologia di prodotto.

     

    Fonte: www.logisticamanagement.it

    Foto da: www.expo2015.org/it