Scommetto che vi siete chiesti almeno una volta se l’Intelligenza Artificiale (AI) rovinerà i social, oltre ad altri aspetti lavorativi. È una questione che fa riflettere, considerando quanto l’AI stia diventando parte integrante della nostra vita personale e professionale.
Oggi, voglio esplorare con voi quali potrebbero essere gli effetti dell’AI sulle nostre interazioni online, sui modi in cui ci connettiamo, comunichiamo e interagiamo sulla rete.
Fatevi un’idea: molte piattaforme di social media utilizzano già l’Intelligenza Artificiale per creare modelli di apprendimento automatico, grazie ai dati che noi, cari utenti, generiamo. Questo si traduce in contenuti personalizzati per noi e, in alcuni casi, anche nella rimozione di contenuti inappropriati. Inoltre, l’AI ci aiuta anche a ricevere pubblicità che potrebbe realmente interessarci!
E se vi dicessi che Facebook sta lavorando a uno strumento chiamato Meta Advantage? Si tratta di un kit di strumenti automatizzati che aiuterà gli investitori a creare pubblicità ancora più efficaci grazie ai dati predittivi raccolti dall’Intelligenza Artificiale. Insomma, sembra che l’AI voglia rendere le nostre esperienze sui social ancora più personalizzate.
Ma le novità non finiscono qui! Presto, Meta lancerà un assistente virtuale che potremo utilizzare su Facebook, Messenger, Instagram e Whatsapp. Immaginate: potremo fare ricerche attraverso dispositivi come occhiali o braccialetti.
In conclusione, l’AI e i social media sembrano destinati a diventare grandi amici. Quindi non credo che l’intelligenza artificiale non distruggerà i social; anzi. Sicuramente avremo delle evoluzioni importanti e veloci, come d’altronde stiamo sperimentando negli ultimi 25 anni.
Certamente ci sono anche degli inconvenienti, a mio modesto parere.
La disponibilità di strumenti basati sull’IA che producono contenuti originali ha un costo inferiore rispetto al lavoro di professionisti dell’immagine e dei social, ma l’abuso di questa tecnologia potrebbe portare a risultati tutti uguali e privi di autenticità, per tutti!
Inoltre, c’è l’aspetto di poter distinguere le Vere notizie e informazioni da quelle false e tendenziose.
Le foto e i video generati dall’IA, come gli avatar che sincronizzano perfettamente il movimento delle labbra e dei gesti col testo inserito dall’operatore, rappresentano una minaccia reale per la diffusione di fake news.
C’è il rischio che le aziende utilizzino falsi influencer per promuovere prodotti, pubblicando immagini e reel di luoghi inesistenti o esperienze mai vissute. Cosa già accaduta.
Anche l’azienda che ha creato ChatGPT, la super tecnologica OpenAI, ha promesso di lottare contro la disinformazione e il plagio, introducendo regole per l’uso responsabile e sicuro del loro bot. E Meta, proprio per distinguere la realtà dalle immagini generate dalla loro intelligenza artificiale, ha iniziato a mettere un logo di riconoscimento.
Ma diciamo che tutto questo potrebbe non bastare. I social network potrebbero perdere ancora di più il loro vero scopo: la connessione umana e la condivisione di esperienze reali.
Già da tempo stanno prendendo una strada diversa, ma con l’adozione massiccia dell’intelligenza artificiale generativa, gli utenti diventeranno ancora più spettatori e non protagonisti. E immaginate i minori, che non dovranno distinguere tra ciò che è vero e ciò che è generato dalla macchina!
Essere capaci di pensare con la propria testa diventerà ancora più prioritario.
Mauro Apperti, Marketing Consultant
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