Tra le misure per l’innovazione aziendale previste dalla Legge di Stabilità 2017 rientrano le agevolazioni fiscali sotto forma di credito d’imposta per le aziende che effettuano investimenti in attività di ricerca e sviluppo; in particolare, per gli anni 2015, 2016, 2017, 2018 e 2019, tutte le imprese di qualsiasi forma giuridica, settore di attività e dimensione avranno la possibilità di beneficiare di un’agevolazione fiscale del 50% sui costi R&S eccedenti rispetto a quelli realizzati nei 3 periodi di imposta precedenti a quello in corso al 31 dicembre 2015 (quindi con riferimento alla media dei costi R&S del periodo 2012-2014).
È possibile beneficiare dell’agevolazione anche per le spese di consulenza per la realizzazione e/o l’aggiornamento di siti web che contribuiscono al miglioramento di prodotti, processi e servizi.
Come ottenere il credito?
Il credito d’imposta massimo per ciascun beneficiario è di 20 milioni ed è riconosciuto a patto che la spesa complessiva annua per investimenti in R&S ammonti almeno a 30.000 euro.
Per beneficiare del credito d’imposta non è necessaria nessuna autorizzazione preventiva: il meccanismo di applicazione del credito è infatti automatico in fase di dichiarazione dei redditi, purché venga presentata una documentazione specifica a riguardo, che può essere realizzata da un commercialista specializzato.
Il bonus, inoltre, è utilizzabile esclusivamente in compensazione con modello F24 dal periodo d’imposta successivo a quello in cui i costi sono stati sostenuti.
Quali sono le attività rientrabili nell’agevolazione?
Possono beneficiare del credito d’imposta le attività rientranti nelle seguenti categorie di ricerca e sviluppo:
- Ricerca fondamentale, volta all’acquisizione di nuove conoscenze, senza finalità commerciali
- Ricerca industriale, finalizzata alla creazione e/o al miglioramento di prodotti, processi e servizi
- Sviluppo sperimentale, diretto alla strutturazione di conoscenze tecniche, scientifiche e commerciali per realizzare progetti pilota e prototipi
Quali sono, invece, le spese ammissibili?
Rientrano nel credito d’imposta le spese per il personale di ricerca, le quote di ammortamento di macchinari e strumentazioni per laboratori, i contratti di ricerca stipulati con le Università o con altri enti simili, ma anche le spese relative ai processi di brevettazione e quelle di consulenza.
A questo proposito, anche i costi sostenuti per la realizzazione di un sito e-commerce e per le relative attività di SEO e promozione – in quanto spese di consulenza – possono rientrare nell’agevolazione!
Con Studio Solutions puoi innovare i tuoi processi di vendita e beneficiare quindi del credito d’imposta!
Possiamo offrirti servizi di consulenza per la realizzazione e/o l’aggiornamento di siti web che possono rientrare in questa opportunità, assicurandoti quindi un vantaggio competitivo ed un possibile risparmio fino al 50% dell’importo totale.
E allora, che aspetti?
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Fonti: www.ipsoa.it – www.smartunipd.it